Dettagli sulla configurazione server

In quanto componente critico per Web GIS, ArcGIS Hub comunica con i server attraverso la specifica REST di GeoService aperta. Questi server eseguono diverse versioni di ArcGIS Server dalla 10.1 alla 10.5.1 e funzionano su infrastrutture gestite da agenzie autorevoli o possono essere ospitate nel cloud in ArcGIS Online. . Per gestire le prestazioni variabili di server per questa variegate raccolta di informazioni attraverso il Web, è raccomandabile tenere presenti i seguenti dettagli durante la pubblicazione dei dati.

Nota:

ArcGIS Hub supporta solo i servizi su ArcGIS for Server 10.1 e versioni successive.

Proprietà servizio

Il numero massimo di record deve essere inferiore a 5.000

Quando si pubblica un servizio, viene impostato un numero massimo di record di 1.000 o 2.000 al fine di fornire prestazioni ottimali dal server al client. Il numero massimo di record determina il limite massimo di feature che può essere restituito in una singola richiesta. Quando un servizio ha impostato un valore troppo elevato, un client può tentare di richiedere tutti i dati in una sola richiesta, la cui generazione sarà lenta e che sarà troppo grande per essere inviata via Internet.

Potrebbe essere opportuno aumentare il valore oltre l'intervallo predefinito se nel layer o nella tabella sono presenti poco più di 2.000 o 4.000 feature in totale.

Per servizi con un numero massimo di record superiore a 5.000, l'amministratore riceverà nell'app Amministrazione Hub un messaggio di allerta in cui si suggerisce di diminuirlo. Se da una parte ciò potrebbe implicare che sulla mappa vengono visualizzate meno feature, al contempo significa anche che un cliente non dovrà attendere a lungo prima che la mappa sia tracciata. Qualora sulla mappa non possano essere visualizzate tutte le feature insieme, gli utenti otterranno visualizzazioni reticolari.

I servizi con un numero massimo di record superiore a 10.000 non saranno indicizzati da Hub e l'errore sarà riportato all'amministratore. Anche in questo caso i motivi sono legati alle prestazioni, in quanto ottenere tutti i dati ogni volta che sono visualizzati sovraccarica il server e rallenta il processo per gli utenti che li stanno visualizzando.

È importante ricordare che, indipendentemente dal numero massimo di record, ArcGIS Hub interroga tutti i dati 1.000 record alla volta e li aggrega in download di file di supporto in CSV, KML, SHP o GeoJSON.

Collegamenti OGC

I collegamenti WMS, WFS e WCS sono aggiunti alla sezione API della vista degli elementi di ciascun sito quando un editore di servizi li ha abilitati sul servizio specifico. Se l'editore non ha abilitato queste funzionalità al momento della pubblicazione, potrà modificare il servizio e abilitarle. Dopo averlo fatto, l'amministratore deve indicizzare di nuovo il dataset specifico o, qualora siano coinvolti più dataset, tutto il sito. Osservare che i collegamenti OGC verranno ora visualizzati solo su servizi da ArcGIS Server 10.2 o versioni successive.

Non è necessario l'accesso feature

ArcGIS Hub interroga le feature dal map service nello stesso modo in cui interroga le feature da un feature service. A meno che non vi sia un altro motivo per cui occorre abilitare l'accesso feature, è meglio lasciarlo disattivato.

Le dipendenze di scala non sono considerate

ArcGIS Hub invia le richieste ai propri servizi map service o feature service e interroga i dati indipendentemente dalla loro estensione. Poiché da un punto di vista cartografico è possibile che non si desideri visualizzare punti indirizzo su scala globale, ArcGIS Hub interrogherà tutti i dati e fornirà visualizzazioni di elevato livello dei dati mostrando un riepilogo delle posizioni su una vista reticolata, che può essere filtrata e che mostra la densità di feature. Queste visualizzazioni non sono personalizzabili.

Organizzazione dei servizi

I servizi devono essere pubblicamente accessibili

ArcGIS Hub esegue un processo che interroga informazioni statistiche dal server per mostrare un riepilogo dei dati; inoltre, per i dati richiede 1.000 record alla volta al fine di creare una cache per supportare i tipi di file di download. Questo processo ETL (extract-transfer-load, estrazione-trasferimento-caricamento) automatico viene eseguito quando un utente tenta di scaricare i dati e, una volta salvati nella cache, la richiesta di download risponderà dalla cache per aiutare a salvare il carico sul server. Entrambi i servizi di indicizzazione e creazione della cache devono comunicare con il server attraverso il firewall.

Estendere l'infrastruttura nel cloud

È possibile che in un dato momento i server raggiungano una determinata capacità oppure che un'organizzazione non esponga il proprio server ArcGIS per motivi di sicurezza. In entrambi i casi, gli amministratori possono scegliere di pubblicare i layer dati in ArcGIS Online e utilizzare l'architettura ospitata, che garantisce un tempo di attività del 99,9 percento. Ospitare dati in ArcGIS Online non implica il consumo di crediti; tuttavia è un modo opzionale per fornire i dati al pubblico.

In quanto organizzazione, è possibile scegliere di ospitare dataset particolarmente voluminosi o popolari in ArcGIS Online al fine di deviare il traffico del Web dai propri server al cloud. Questo approccio ibrido è abbastanza comune per gli open data e i provider approfittano anche dei vantaggi offerti dall'hosting nel cloud sulla piattaforma ArcGIS, poiché è possibile accedere ai dati, aggiornarli e modificarli, nonché utilizzarli in numerose applicazioni COTS.

I dati raster sono supportati come Image Service

I layer provenienti dagli Image Service saranno indicizzati da Hub e possono essere scaricati in formati di esportazione supportati come JPEG, PNG o file TIFF georeferenziati. La dimensione scaricabile dell'immagine è configurata a livello del servizio. Se i layer raster fanno parte del map service, l'amministratore sarà informato che il servizio contiene dati non supportati.

I servizi di grandi dimensioni scadranno

Se i dati sono organizzati in più servizi si ottengono prestazioni più rapide rispetto a quando i dati sono inseriti in un solo servizio. Nonostante sia tecnicamente possibile, ciò crea un collo di bottiglia delle prestazioni, poiché tutti i dati sono disponibili esclusivamente attraverso un solo endpoint. Al fine di controllare l'utilizzo di disponibile per eseguire download su un sito Web, i provider hanno utilizzato un solo servizio per poter gestire le istanze minime e massime di un servizio. Se non si desidera condividere i propri servizi come open data, occorre pubblicare più servizi organizzati per categorie di dati. Ogni servizio deve avere al massimo 20 layer.

Con un numero ottimale di dati o layer per servizio, è possibile garantire che le interrogazioni al server daranno dei risultati e forniranno una buona esperienza agli utenti finali. Se un'interrogazione al server per ottenere il numero di record impiega più di 90 secondi, il dataset non sarà indicizzato e l'applicazione amministratore riceverà un messaggio di errore.

Gestione dei dati

Le seguenti procedure consigliate faciliteranno una visualizzazione coerente e intuitiva dei dati.

Nota:

Si consiglia di abilitare il monitoraggio delle modifiche in modo da garantire che gli utenti ricevano sempre i dati più aggiornati

Utilizzare alias di campo o nomi di campo descrittivi

Quando si creano i dati, è possibile che per le colonne degli attributi vengano usati nomi criptici che sono inutili quando vengono visualizzati dall'utente finale in Hub. L'esigenza di usare nomi criptici può derivare dal supporto di altre applicazioni aziendali; pertanto, invece di modificare il nome della colonna, è possibile applicare un alias di campo. L'alias di campo impostato in ArcMap prima della pubblicazione sarà quello usato dal server (locale o ospitato) e può essere aggiornato modificandolo e pubblicandolo di nuovo con l'opzione che permette di sovrascrivere il servizio esistente.

Disattivare campi irrilevanti

Spesso, i dati creati e gestiti sono utilizzati per supportare applicazioni interne o provengono da altri sistemi che di norma rappresentano valori chiave per rimandare ad altri dati. Tali campi aggiuntivi possono confondere gli utenti dei dati e dovrebbero essere nascosti nel documento mappa prima di pubblicare il layer; possono essere aggiornati modificandoli e pubblicandoli di nuovo con l'opzione che permette di sovrascrivere il servizio esistente.

Le topologie non sono supportate nei siti

I dati forniti come open data sono concepiti per essere inviati in formati aperti e leggibili da computer. Il processo automatico ETL integrato in ArcGIS Hub fornisce i formati leggibili dai computer, come CSV, KML, Shapefile e GeoJSON. Questi formati di dati non rilevano il comportamento dei geodatabase, compreso invece dal livello di elaborazione ArcObjects in ArcGIS. Pertanto, i comportamenti come le topologie (dataset di rete, foglio catastale e reti geometriche) e le relazioni mantenute nel database come classi variabili di relazioni non sono supportati. I dati nella Feature Class possono essere elaborati in questi formati, ma le funzionalità aggiuntive non saranno eseguite.

Se si sta lavorando con classi di relazioni o altri tipi di dati correlati, è possibile condividere le tabelle individuali come dati oltre alla feature class spaziale. È importante utilizzare la descrizione dei dati per indicare cosa viene correlato, nonché usare i tag opportuni e organizzare i propri servizi. Le tabelle non spaziali e la feature class possono derivare dallo stesso servizio e saranno visualizzate come correlate in Hub.

I domini con valore codificato sono supportati

A differenza della sezione precedente, nel geodatabase vi è un comportamento supportato durante la generazione di formati aperti e leggibili dai computer. I domini con valore codificato saranno rispettati durante la visualizzazione dei dati in Hube, quando i dati vengono scaricati, i valori non elaborati saranno sostituiti dal valore codificato.

Se il file CSV è superiore a 5 MB e viene condiviso in un gruppo open data, ArcGIS Hub fornirà un collegamento per scaricare i dati. Per rendere dinamici questi file CSV più grandi, scegliere l'opzione di pubblicarli come servizio quando si caricano su ArcGIS Online. Dopo aver creato il servizio, è possibile condividerlo in qualsiasi gruppo open data e ArcGIS Hub consentirà agli utenti di interrogare, filtrare e creare un grafico dei dati, nonché di fornire endpoint API per sviluppatori.

I dati devono supportare le statistiche

In caso di pubblicazione dei dati su ArcGIS Server 10.03 o versione successiva, la maggior parte dei dataset supporteranno le statistiche a livello nativo. Ciò consente all'applicazione di fornire un riepilogo dei dati all'utente finale, in modo che quest'ultimo ottenga una rapida panoramica dei valori salvati nei dati. Se l'amministratore notifica un errore relativo al fatto che il dataset non supporta le statistiche, consigliamo di controllare i propri log del server e, se necessario, di contattare il supporto tecnico.

Nell'intento di offrire al cliente un servizio efficiente e di alleggerire le interrogazioni del server, l'applicazione creerà statistiche soltanto per le prime 20 colonne in un dataset.

I file CSV inferiori a 5 MB sono dinamici

Quando si caricano file CSV in ArcGIS Online, è possibile geocodificare i dati sulla mappa, fornendo dati abilitati spazialmente. Se i dati non dispongono di aspetti di posizione, è possibile caricare comunque il CSV su ArcGIS Online. Se il file CSV è inferiore a 5MB e viene condiviso in un gruppo open data, ArcGIS Hub fornirà un'esperienza interattiva con i dati e un endpoint API per gli sviluppatori.

Configurazione elementi

Quando si configurano gli elementi da usare con Site, tenere in considerazione le seguenti procedure consigliate.

Il titolo dell'elemento è il nome del dataset

Hub utilizza il campo Condizioni d'uso come licenza dei dati.

Su ogni elemento su ArcGIS Online vi è una sezione per fornire informazioni sulle Condizioni d'uso. ArcGIS Hub interpreterà questo campo come licenza dei dati. L’applicazione di una licenza per i dati può essere importante per rendere noto agli utenti dei dati in che modo possono elaborarli e a chi devono pagare i crediti per l'utilizzo. Se si dimentica di inserire le informazioni in questa finestra di dialogo, gli amministratori riceveranno un avviso indicante che il dataset non contiene alcuna licenza.

Molti provider usano i collegamenti ai criteri esistenti sui dati da loro utilizzati, mentre altri generano una licenza Creative Commons. Usando il selezionatore di licenza Creative Commons, è possibile abilitare questa sezione dei dettagli dell'elemento nell'HTML di input e immettere il codice generato dal selezionatore di licenze.

La ricerca di dati è basata sull'estensione dell'elemento

Se i dati coprono una determinata zona ma nei risultati di ricerca sembrano coprire il mondo o essere ancorati all'Isola Null, occorre aggiornare l'estensione spaziale per l'elemento di ArcGIS Online. Quando l'elemento viene creato per la prima volta, esso tenta di ottenere la migliore estensione, ma talvolta possono verificarsi delle anomalie. Impostando l'estensione nell'elemento, è possibile personalizzare l'estensione coperta dai dati e migliorare la funzione di ricerca dei dati.

Oltre a correggere le estensioni errate, impostare le estensioni per i file CSV, dati non spaziali o collegamenti a documenti consente di fornire una posizione generale ai dati. Mentre il report PDF potrebbe non indicare una posizione esplicita X,Y, esso contiene una posizione generale correlata alla giurisdizione della propria organizzazione.